Itinerari

 

la rinomata Macchina di Santa Rosa

maggiori info
riduci info

Ogni anno, la sera del 3 settembre, questa Macchina viene prelevato e portato a spalla da un centinaio di uomini che sono chiamati il ​​"Facchini di Santa Rosa" lungo le lunghe e strette vie della città, fino ai principali piazze del centro. Durante questa processione, che inizia alle 21:00 ed è testimoniata da migliaia di persone, le luci delle strade sono abbassati, al fine di rendere la luce della Macchina spiccano. Questo evento religioso rievoca simbolicamente il trasferimento del corpo di Santa Rosa, si è verificato a Viterbo nel 1258 secondo gli ordini del Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (noto anche come Crocetta) alla Chiesa di Santa Maria delle Rose (oggi chiamato il Santuario di Santa Rosa). La celebrazione è parte della rete del pezzo italiano ha portato sulle spalle, e nel 2013 è stato inserito nella lista del patrimonio dell'UNESCO come una delle tradizioni immateriali e orali dell'umanità.

Le Terme dei Papi

maggiori info
riduci info

Le terme dei Papi della Città di Viterbo sono tra le più attrezzate del Lazio.
Cure dermatologiche ed estetiche, inalazioni, fangoterapia, sauna, idromassaggi, educazione nutrizionale sono soltanto alcune delle cose meravigliose che troverete alle terme dei papi di Viterbo,insieme ad un servizio puntuale ed una organizzazione capillare.
Le Terme dei Papi erano già conosciute e sfruttate ai tempi degli Etruschi per le formidabili proprietà terapeutiche in ambito pneumatologico, dermatologico, reumatologico ecc. le terme di Viterbo furono particolarmente valorizzate dai Romani e offrono ancora oggi uno spettacolo suggestivo ed un’occasione di salutare relax.
L’elevata temperatura dell’acqua sulfurea delle Terme dei Papi di Viterbo permette di effettuare tonificanti bagni termali anche in pieno inverno e insufflazioni.
Nel 1994 le Terme dei Papi di Viterbo hanno completato i lavori di ristrutturazione e ampliamento del nuovo complesso termale.

“i sapori di Viterbo”

maggiori info
riduci info

Viene definita 'povera e mediterranea' un pò per civetteria e un pò per devozione, dal momento che gli ingredienti, notio in questa zona, sono ancora sani e genuini: più che altro l'olio extravergine di oliva, ortaggi, legumi e cereali. Dalle bruschette dai nomerosi sapori, salumi, pizze, crostini, frittelle e frittelloni, panzanella, lattarini marinati e cosi via. I profumi dell'orto d'addensano nei piatti unici: acquacotta (zuppa di cicoria, patate, pomodori, cipolla, mentuccia e peperoncina con l'aggiunta di baccalà e uovo), sbroscia (zuppa di cicoria, patate, pomodori, cipolla, mentuccia e peperoncino con l'aggiunta di baccalà e uovo), scafata (zuppa con fave fresche e pancetta), pezzata (zuppa con carne di pecora), pignattaccia (stufato con ritagli di carni e verdure), zuppa di lumache ecc. Primi piatti. Ogni onore per i maccaroni e i ceciliani di Canepina, le fettuccine ai funghi ferlenghi di Tarquinia, i lombrichelli (pasta fatta con acqua e farina), le pappardelle alla lepre, i rigatoni con la pagliata, gli gnocchi con le patate e le minestre: pasta e fagioli, pasta e ceci, pasta e patate, ceci e castagne, pasta e broccoli, riso e lenticchie. I secondi-carne li troviamo sulle griglie di ogni paese (agnello a scottadito, spiedini di maiale, bistecche maremmane) e in profumate padellate, tipo pollo al pomodoro, coniglio e agnello alla cacciatora, cinghiale al bujone. Da non trascurare, in ogni caso, la porchetta di maiale e la trippa al sugo.

Archeologia

maggiori info
riduci info

Innanzitutto Tarquinia: la necropoli etrusca (visibili una decina di tombe tra le tante recuperate) è famosa per gli affreschi alle pareti (VI-II sec. a.C.) con scene sulla vita del defunto: caccia, banchetti, danza, giochi, animali, demoni ed altro. A Tuscania si meritano tre stelle i sarcofagi dei Curunas (IV-II sec. a.C.), a Vulci i bronzi e i buccheri ad impasto nero. Accessibili con qualche cautela le necropoli rupestri di Blera, Barbarano Romano, Norchia e Castel d'Asso: le tombe scavate nel tufo sono spesso avvolte dalla fitta vegetazione. Notevoli a Ferento (presso Viterbo) i ruderi del teatro romano e a Faleri Novii (località di Fabrica di Roma) le mura ciclopiche dell'antico abitato distrutto e abbandonato in epoca medioevale

I luoghi della fede

maggiori info
riduci info

I Luoghi della fede

Mirabili le chiese romantiche di Tuscania (San Pietro e Santa Maria Maggiore), capolavori dell'arte paleocristiana. Imponente, nei pressi di Viterbo, la chiesa abbaziale di San Martino al Cimino risalente ai Cistercensi di Pontigny; austere le chiese alto-medioevali di Viterbo (San Sisto, San Giovanni in zoccoli e Santa Maria Nuova, soprattutto) e quelle di San Flaviano a Montefiascone, Santa Maria in Castello a Tarquinia e San Francesco a Vetralla. Raffinato il Santuario rinascimentale della Madonna della Quercia (2km da Viterbo). Senza pari il portico cosmatesco del Duomo di Civita Castellana. Da venerare: Santa Rosa e San Crispino (Viterbo) , Santa Cristina (Bolsena), San Bonaventura (Bagnoregio), la Madonna ad Rupes (Castel Sant'Elia) e il Santo Sepolcro (Acquapendente).

I centri storici

maggiori info
riduci info

Il doppio asterisco è riservato a Viterbo: oalazzi artistocratici (dei Priori, dei Papi, Farnese, Poscia, Gatti, Mazzatosta), il singolare quartiere medievale di San Pellegrino, una decina di artistiche fontane, chiese e chiostri d varie epoche, un museo con numerosi capolavori (la 'Pietà' di Sebastiano del Piombo) e una cinta muraria ben conservata, riselnte agli inizi del Mille. Notevoli i centri storici di Tuscania (in parte ristrutturato dopo il terremoto del 1971), Vitorchiano (cui si accede da una sola porta), Civita di Bagnoregio (unito alla 'terra ferma' da un ponte sospeso sulla valle dei Calanchi), Calcata, divenuta ormai residenza di artisti provenienti da varie parti del mondo, Bassano in Teverina (recentemente restaurato), Bomarzo (in vista del 'Parco dei Mostri'), Orte (appostata sulla valle del Tevere), Marta (antico villaggio di pescatori), San Martino al Cimino (San Martino è una località di Viterbo ed è un gioiello del barocco romano).

Ville e Castelli

maggiori info
riduci info

Ville e Castelli

Villa Lante a Bagnaia , Villa Farnese a Caprarola e il Parco dei Mostri a Bomarzo: tre sorprese del tardo Rinascimento fatte di giardini, fontane, affreschi e sculture. Ad esse si unisce la nutrita schiera di castelli-palazzi spesso riscostruiti su preesistenti manieri medioevali appartenuti a nobili feudatori del posto e a principi della Chiesa: Orsini (Soriano nel Cimino e Vasanello), Marescotti-Ruspoli (Vignanello), Monaldeschi (Bolsena), Farnese (Caprarola, Gradoli, Valentano), Borgia (Civitacastellana, Nepi), Odescalchi (Bassano Romano), Albornoz (Viterbo), Santacroce-Altieri (Oriolo Romano). Possenti la Rocca dei Papi di Montefiasconte e il castello dell'Abbadia a Vulci.